Ganoderma un aiuto contro il cancro
Il perossido di ergosterolo e il ganoderma-diolo, due composti naturali purificati dal Ganoderma Lucidum, hanno un effetto citotossico sulle cellule tumorali quiescenti
Ganoderma Lucidum (GL) è una specie di fungo medicinale utilizzato da più di 2000 anni nella medicina tradizionale cinese per trattare diverse patologie e come elisir di lunga vita. Questo suo potere curativo è dovuto alla presenza nel corpo fruttifero e nelle spore di composti bioattivi come i triterpeni, gli steroli e i polisaccaridi.
Le proprietà antitumorali del Ganoderma sono state scientificamente dimostrate da diversi gruppi di ricerca in tutto il mondo. Questi studi si concentrano sulla capacità del Ganoderma di bloccare la crescita delle cellule tumorali proliferanti, ovvero quelle cellule in rapida divisione responsabili della crescita della massa tumorale.
Tuttavia, il tessuto tumorale è costituito oltre che da cellule tumorali proliferanti, anche da cellule tumorali quiescenti che si dividono più lentamente, ovvero le cellule staminali tumorali, le quali rappresentano la “benzina del tumore”, in quanto sono in grado di generare nuove cellule proliferanti. Gli agenti chemioterapici utilizzati in terapia riescono a colpire le cellule proliferanti, ma difficilmente eliminano le staminali del cancro, che possono restare sopite per molto tempo, prima di riprendere il loro processo di replicazione. La maggior parte dei ricercatori è ormai convinta che dipenda dalle staminali la ricomparsa della malattia a distanza di molto tempo dalla sua remissione.
Un recente studio americano pubblicato sulla rivista scientifica Oncotarget, svela la presenza nel GL di due composti naturali, il perossido di ergosterolo (sterolo) e il ganoderma-diolo (triterpene), capaci di colpire ed uccidere sia le cellule tumorali proliferanti sia quelle quiescenti.
I ricercatori hanno isolato questi due composti dal fungo GL e successivamente testato le loro proprietà antitumorali utilizzando strategie sperimentali in vitro. Cellule tumorali proliferanti di mammella sono state rese quiescenti eliminando i fattori di crescita dal terreno di coltura e successivamente sono state trattate con il perossido di ergosterolo e il ganoderma-diolo. I due composti uccidevano in maniera significativa sia le cellule tumorali proliferanti (con fattori di crescita) che quelle tumorali quiescenti (senza fattori di crescita). Inoltre, non avevano un effetto citotossico significativo su cellule sane di mammella, mostrando così un effetto selettivo sulle cellule tumorali risparmiando le cellule normali.
Il team di ricerca ha successivamente studiato il meccanismo sottostante l’effetto antitumorale di questi due composti estratti dal GL e dimostrato che essi sono in grado di ridurre il livello di quiescenza delle cellule tumorali, spingendole verso uno stato più vicino a quello proliferativo. Questo effetto è dovuto, almeno in parte, ad un aumento di espressione della proteina pro-proliferativa E2F. Rimane da capire come questi composti aumentino l’espressione di E2F e come esattamente riescano ad uccidere le cellule tumorali.
I composti naturali del GL attivi contro le cellule quiescenti, preferenzialmente contro le cellule quiescenti tumorali rispetto alle cellule quiescenti sane, potrebbero essere utilizzati in futuro per colpire le sottopopolazioni cellulari tumorali a lenta divisione, incluse le cellule tumorali staminali, concludono gli autori.
Fonte: Oncotarget 2017
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28099150
Revisione scientifica e correzione a cura del Dr. Mirco Compagnone (biologo).
Dr. Mirco Compagnone
Laurea in Biologia Umana (Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”)
Laurea Magistrale in Biologia ed Evoluzione Umana (Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”)
Dottorato di Ricerca in Biochimica e Biologia Molecolare (Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”)
Ricercatore in campo oncologico
Autore di numerose pubblicazioni scientifiche su giornali internazionali
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Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico o biologo nutrizionista prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.
Anna says
Molto interessante l’articolo
Giacomo Bauer says
Grazie per la traduzione della ricerca, come commentato nell’articolo precendete, siamo solo all’inzio delle scoperte delle capacità dei funghi medicinali